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Giovanni Corona
UO Endocrinologia, Dipartimento Medico, Azienda ASL di Bologna, Ospedale Maggiore
UO Andrologia e Medicina della Sessualità, Università di Firenze

 

La disfunzione erettile (DE) è definita come la persistente incapacità a raggiungere e mantenere un’erezione sufficiente per avere un rapporto sessuale soddisfacente.
Si stima che circa 3 milioni di soggetti in Italia potrebbero presentare un certo grado di DE (circa il 13% della popolazione).
Essenzialmente la DE rappresenta un sintomo che qualcosa non funziona nel nostro organismo. Talora può essere semplicemente espressione di problemi di coppia o la conseguenza di un disturbo psicologico come un’ansia da prestazione (“ho paura di fallire”). Tuttavia, in altre circostanze, specie in soggetti di età più avanzata, la DE può rappresentare un sintomo sentinella di importanti problemi organici, in particolare di malattie cardio-vascolari (CV). Si stima, infatti, che, in presenza di esposizione a fattori di rischio per malattie CV, quali fumo, obesità, sedentarietà, abuso di alcool, ipertensione arteriosa, diabete e dislipidemia, la DE possa precedere di circa 3 anni la comparsa di infarto del miocardio.
La presenza del sintomo DE, in particolare un suo progressivo peggioramento, devono necessariamente rappresentare la spinta per rivolgersi al proprio medico curante ed effettuare gli esami necessari a escludere un problema prevalentemente organico. Solitamente un colloquio con una persona esperta o uno specialista andrologo e l’esecuzione di pochi esami del sangue, quali il dosaggio dei livelli di glicemia, testosterone, colesterolo e trigliceridi, permettono un adeguato inquadramento della patologia nella gran parte dei casi. Esami più complessi sono necessari solo in un numero limitato di casi.
La terapia della DE si basa essenzialmente sulle correzione e la modificazione dei fattori di rischio sottostanti. La semplice riduzione di peso e la sospensione del fumo possono essere risolutivi in casi più lievi. Quando questo non è sufficiente, l’utilizzo degli inibitori delle fosfo-diesterasi, quali avanafil, sildenafil, vardenafil, tadalafil, rappresenta la terapia di prima scelta nella maggior parte dei casi. Si tratta di farmaci sicuri ed efficaci, che essenzialmente agiscono potenziando la normale risposta erettile.
Gli effetti collaterali sono limitati e di entità lieve: cefalea, vampate di calore, dolori di schiena, disturbi visivi, congestione nasale e tachicardia; gli eventi più gravi sono estremamente rari.
Quando gli esami iniziali documentano la presenza di bassi livelli di testosterone, la terapia iniziale si deve basare sull’utilizzo di testosterone, disponibile in gel o formulazioni iniettive.
In forme più gravi di DE è possibile utilizzare farmaci iniettivi, come l’alprostadil, che garantiscono una buona efficacia terapeutica in pazienti con danno vascolare o neurologico maggiore.
Quando la monoterapia risulti inefficace, è possibile, sotto controllo medico, un approccio combinato di terapia orale e iniettiva.
Infine quando anche questa opzione fallisce, in casi selezionati è possibile ricorrere all’impianto di protesi peniene.