Elisa Parolo, Francesca Dassie, Francesca Favaretto, Gabriella Milan, Pietro Maffei
Azienda Ospedaliera di Padova, Clinica Medica 3^, DIMED
Introduzione
Le malattie rare possono diminuire la sopravvivenza e la qualità di vita delle persone colpite. La Commissione Europea ha stimato che esistano da 5.000 a 8.000 malattie rare e che circa 27-36 milioni di persone in Europa sono colpite da una di esse. Le malattie rare costituiscono quindi nel loro insieme un rilevante problema di salute pubblica e negli anni sono stati fatti molti sforzi per favorire l’assistenza e la ricerca in questo settore, anche adeguando la legislazione comunitaria.
Le malattie rare sono molto eterogenee per età di insorgenza, cause e sintomi; possono interessare uno o più organi e apparati. La maggior parte ha una causa genetica, vi sono malattie del sistema immunitario, errori congeniti del metabolismo, malattie endocrine e tumori. Nonostante le differenze, esistono alcuni problemi comuni di gestione, che ne rendono opportuno il raggruppamento, per programmare specifici interventi di sanità pubblica.
Difficoltà diagnostiche
Per la loro rarità queste malattie sono frequentemente non riconosciute e non diagnosticate o diagnosticate erroneamente:
- l’inizio può provocare sintomi aspecifici, subdoli, simili a quelli di altre patologie, per cui può risultare difficile distinguere le patologie rare fra loro o rispetto a malattie più frequenti;
- alcune condizioni, relativamente comuni, possono mascherare la presenza di una malattia rara;
- anche la singola malattia può presentarsi in modi diversi;
- la condizione di rarità fa sì che la malattia venga poco studiata e quindi difficilmente riconosciuta.
Tutti questi aspetti costituiscono un ostacolo per la diagnosi e molto spesso passa un tempo molto lungo tra l’inizio dei sintomi e la diagnosi, con gravi conseguenze sulla prognosi del paziente e sulla sua qualità di vita: una diagnosi errata può comportare la mancanza di cure o la somministrazione di cure inappropriate e potenzialmente dannose.
Per superare queste difficoltà, è nato RD-Connect, un consorzio internazionale che ha come obiettivo comune l’identificazione delle malattie rare e lo sviluppo di nuove terapie. Per rendere maggiormente disponibili le informazioni, sono nati molti altri strumenti, come ORPHANET, sito web che offre vari servizi, fra cui un elenco dettagliato e una classificazione delle malattie rare, linee guida, un elenco aggiornato dei farmaci orfani e dei centri di riferimento, nonché le informazioni derivanti dalle sperimentazioni e dai progetti di ricerca. ORPHANET Italia è il sito italiano su cui si possono trovare notizie, eventi e documenti sulle malattie rare e i farmaci orfani rilevanti a livello nazionale.
Ricordiamo infine il Centro Nazionale delle Malattie Rare (CNMR), nato per promuovere piani nazionali per le malattie rare.
Possibilità di terapia
Sono generalmente limitate, tuttavia la progressiva consapevolezza dell’esistenza di tali patologie e gli sforzi fatti per la loro gestione hanno portato a incentivare la ricerca per lo sviluppo di terapie adeguate.
Un fattore determinante è dato dal fatto che l’investimento per produrre e mettere in commercio farmaci che verranno usati da poche persone non è conveniente per le aziende farmaceutiche. Una sostanza potenzialmente utile a trattare una malattia rara viene definita come “orfana”, perchè non ha un mercato sufficiente per ripagare le spese del suo sviluppo. Esiste quindi la necessità di una specifica legislazione che sostenga la ricerca e lo sviluppo di farmaci orfani e renda sostenibile il costo della loro realizzazione.
A livello europeo, nel 1995 è stata istituita l’EMA (European Medicines Agency), agenzia che si occupa della valutazione dei farmaci prima della loro immissione nel mercato, e della loro sicurezza anche attraverso uno stretto monitoraggio. È stato inoltre istituito il COMP (Committee for Orphan Medicinal Products), che si occupa della presa in carico delle richieste di valutazione e designazione dei farmaci orfani. ll Parlamento Europeo e il Consiglio d’Europa hanno poi promulgato nel 2000 una normativa per favorire lo sviluppo e la commercializzazione dei farmaci orfani. La fase di commercializzazione dei farmaci orfani è controllata dal CHMP (Committee for Human Medicinal Products), comitato che autorizza la disponibilità sul mercato dei suddetti farmaci seguendo precise linee guida e utilizzando le informazioni derivanti dagli studi clinici. Il percorso per l’autorizzazione e la commercializzazione di un farmaco orfano è quindi lungo e complesso.
L’Italia segue la normativa europea e le normative nazionali applicate dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). La Legge 648/96 consente di fornire il farmaco a carico del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) quando non vi sono alternative; questo può avvenire dopo la valutazione positiva della Commissione Tecnico-Scientifica dell’AIFA. Sul sito dell’AIFA è disponibile l’elenco dei farmaci orfani e la normativa di riferimento. La legge n° 79, pubblicata in GU nel maggio 2014, prevede che, dopo valutazione dell’AIFA, possano essere forniti gratuitamente dal SSN farmaci impiegati per un’indicazione terapeutica diversa da quella autorizzata, se tale indicazione è in accordo con le ricerche della comunità medico-scientifica nazionale e internazionale.
Non tutti i farmaci impiegati nella cura delle malattie rare si possono definire orfani: ve ne sono alcuni, studiati inizialmente per una patologia comune, che si sono poi scoperti utili al controllo di una patologia rara.
Percorsi assistenziali
Dalla condizione di rarità deriva la scarsa conoscenza delle particolarità di molte malattie. In linea generale, la risposta assistenziale dovrebbe fornire ai pazienti risposte per soddisfare i loro bisogni di salute. Con il DM n. 279 del 18.05.2001 è stata istituita la Rete Nazionale dedicata alle malattie rare, per sviluppare azioni di prevenzione e sorveglianza, migliorare la diagnosi e la terapia, stabilire le esenzioni per i servizi compresi nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), incentivare l’informazione e favorire la formazione degli operatori sanitari. La Rete Nazionale è costituita da tutte le strutture e i servizi delle Regioni, le quali hanno individuato i centri di diagnosi e cura accreditati, preferibilmente ospedalieri. Questi centri si occupano dei diversi aspetti: la diagnosi di malattia rara, la fornitura delle prestazioni necessarie, comprese le indagini genetiche, in regime di esenzione, la redazione del Piano Terapeutico Personalizzato (PTP) e la fornitura delle relative cure, sempre in regime di esenzione. I centri compresi nella Rete operano secondo protocolli clinici specifici e cooperano con i servizi territoriali e i medici di medicina generale.
È stato anche istituito un numero verde per le malattie rare (TVMR 800.89.69.49), raggiungibile gratuitamente da tutta Italia ed anche dai cellulari, per dare informazioni sulle malattie rare e sulla rete nazionale.
Il DM 279/2001 ha anche previsto l’istituzione di un Registro delle Malattie Rare, per raccogliere tutte le informazioni. Attraverso le indagini epidemiologiche si cerca di identificare i possibili fattori di rischio, per impostare un eventuale programma di prevenzione, migliorare la definizione dei criteri diagnostici per una diagnosi più tempestiva e adeguata.
Il CNMR ha la missione di svolgere attività di ricerca, consulenza e documentazione sulle malattie rare e i farmaci orfani, con i seguenti obiettivi:
- promozione dell’attività di ricerca sulle malattie rare;
- elaborazione di test genetici;
- prevenzione, sorveglianza (registro delle malattie rare), formazione continua degli specialisti e divulgazione dell’informazione;
- fornitura di farmaci orfani;
- promozione del processo di collaborazione internazionale sulle malattie rare;
- promozione della medicina narrativa; in collaborazione con le associazioni dei pazienti, viene data la possibilità per i soggetti affetti di raccontare la loro storia attraverso una forma artistica in un concorso chiamato “Il volo di Pegaso”, con successiva premiazione dei migliori lavori durante la Giornata delle Malattie Rare, che si svolge solitamente l’ultimo giorno di febbraio di ogni anno.
Associazioni pazienti
I pazienti e i familiari devono spesso affrontare un’esperienza dolorosa, legata sia alla malattia che alla condizione di rarità, con molte delle difficoltà precedentemente elencate. Molti vivono la patologia rara come una “colpa”, poiché non identificano la malattia come qualcosa che ha colpito l’individuo, ma identificano l’individuo con la sua malattia: il malato viene visto come un errore e la famiglia si sente colpevole. Ecco perché è necessaria un’adeguata informazione sulla malattia rara, che non deve essere vissuta come una condizione di diversità. Negli anni è emersa la necessità, da parte dei pazienti e delle famiglie, di creare una comunicazione e una condivisione dell’esperienza di malattia, allo scopo di evitare situazioni di solitudine e garantire sostegno durante tutte le tappe della malattia stessa. Sono nate così varie associazioni, che nel tempo hanno guadagnato un ruolo determinante, sia nel produrre conoscenza della malattia rara in quanto tale, sia per quanto riguarda la presa in carico di situazioni spesso difficili causate dalla convivenza con la malattia stessa. Inoltre, la condivisione delle esperienze crea una rete di solidarietà, che permette di affrontare anche il doloroso percorso di accompagnamento dei malati verso la morte.
Tra le varie associazioni italiane ricordiamo UNIAMO, federazione italiana malattie rare, fondata nel 1999, che ad oggi comprende circa più di 100 associazioni di affetti e loro familiari, per oltre 600 patologie rare rappresentate. UNIAMO fa parte di EURORDIS (European Organisation for Rare Diseases), federazione europea non governativa, che comprende 705 associazioni di affetti da malattia rara in 63 paesi, per almeno 4.000 patologie rare rappresentate. Le varie associazioni di pazienti hanno tutte lo scopo di dare voce e visibilità al mondo delle malattie rare, e restituire così dignità ai soggetti affetti.
Siti web:
- International Rare Diseases Research Consortium
- Orphanet
- Orphanet Italia
- European Project for Rare Diseases National Plan Development
- European Medicines Agency
- Agenzia Italiana del Farmaco
- Ministero della Salute
- Istituto Superiore di Sanità: Centro Nazionale Malattie Rare
- Federazione Italiana Malattie Rare
- Eurordis: rare diseases Europe
- NORD: National Organization for Rare Disorders