Carla Micaela Cuttica
SSD Endocrinologia, EO Ospedali Galliera, Genova
Controlli: “non sei solo, concordali col team curante”
Mantenere i livelli di emoglobina glicata e di glicemia ai livelli concordati col curante permette di mantenersi a lungo in salute.
L’emoglobina glicata (HbA1c) stima la media delle glicemie dei 2-3 mesi precedenti, permettendo in tal modo di valutare l’efficacia della terapia. Va controllata almeno due volte l’anno, ma in caso di scarso controllo o di modifiche della terapia va controllata più spesso (ogni 3 mesi). L’HbA1c non fornisce però una misura della variabilità della glicemia o della presenza di ipoglicemie (bassi livelli di glucosio nel sangue); inoltre il risultato può essere alterato dalla presenza di anemia o malattie dei globuli rossi.
L’auto-monitoraggio domiciliare della glicemia è quindi importante. L’autocontrollo della glicemia è parte integrante dell’educazione strutturata terapeutica che il team di cura (medici, infermieri, dietisti e altre figure professionali coinvolte) deve fornire alla persona col diabete: vanno date le adeguate informazioni teoriche e pratiche sul funzionamento del glucometro, su come e quando eseguire le misurazioni e su come mettere in atto le conseguenti azioni correttive in base al risultato. Nel diabete mellito tipo 1 e nel diabete mellito tipo 2 insulino-trattato sono indispensabili controlli quotidiani. Nel diabete mellito tipo 2 in terapia orale, l’autocontrollo della glicemia richiede minori frequenze di misurazione, stabilite anche in base alla terapia farmacologica in atto ed alla presenza o meno di malattie intercorrenti o di ipoglicemie. In casi selezionati di diabete mellito tipo 1 con ipoglicemie inavvertite o frequenti può essere utile il monitoraggio glicemico continuo (con una specie di registratore portatile che misura la glicemia parecchie volte all’ora). In caso di frequenti ipoglicemie nel diabete tipo 1, specialmente se asintomatiche, possono essere utili i microinfusori con sensore integrato, che sospendono automaticamente l’infusione di insulina.
Alla diagnosi di diabete e poi periodicamente in base ai risultati, andranno controllati:
- il peso corporeo, l’alimentazione in atto e l’attività fisica, per aggiornare le indicazioni sull’alimentazione;
- i parametri di rischio cardiovascolare (con controllo della pressione arteriosa, della pulsazione delle arterie nelle gambe e nei piedi, dei grassi nel sangue, elettrocardiogramma od accertamenti cardiologici più approfonditi in caso di sospetta sintomatologia cardiaca, …);
- l’eventuale presenza di complicanze legate al diabete (danni a occhi, reni, nervi);
- la funzionalità tiroidea;
- i piedi, dando indicazioni sulla cura dei piedi.
Vanno ricercate malattie autoimmuni laddove utile.
Il team curante saprà dare le indicazioni adatte per ogni paziente.